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Gennaio 8, 2024

Come diventare vigile del fuoco?

By Giorgia

Diventare un vigile del fuoco è il sogno di molte persone che aspirano a una carriera gratificante e al servizio della comunità. Tuttavia, il percorso per intraprendere questa professione è rigoroso e richiede dedizione, formazione e impegno. Se stai cercando di scoprire come diventare un vigile del fuoco e quali passi seguire per raggiungere questo obiettivo, di seguito ti forniamo tutte le informazioni di cui hai bisogno. Che tu stia pensando di diventare un vigile del fuoco professionista o desideri esplorare l’opzione di volontario, con questa guida capirai come iniziare il tuo viaggio verso una carriera nella lotta contro il fuoco e nel soccorso alle persone in situazioni di emergenza.

Requisiti e funzionamento del concorso pubblico per diventare vigile del fuoco

Per conseguire la qualifica di vigile del fuoco, è necessario superare un concorso pubblico organizzato dal Ministero dell’Interno, aperto sia agli uomini che alle donne. Questo concorso non ha una cadenza periodica fissa ed è aperto a chi possiede le caratteristiche essenziali per partecipare a concorsi pubblici per impieghi statali. Queste caratteristiche includono la maggiore età, il pieno godimento dei diritti politici, la cittadinanza italiana, una condotta morale e civile ineccepibile e l’idoneità psico-fisica.

Attualmente, il limite massimo di età per accedere alla qualifica di vigile del fuoco è fissato a 26 anni. Tuttavia, per il personale volontario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, il limite di età è invece di 37 anni. Da notare che il requisito dell’altezza minima non è più un elemento fondamentale per accedere alla professione, essendo stato abolito dal D.P.R. n. 207/2015.

Per partecipare al concorso per diventare vigile del fuoco, è necessario possedere il diploma di istruzione secondaria di secondo grado (ovvero il diploma di maturità), in linea con il D.Lgs. 127/2018. In passato, fino al 2018, era sufficiente possedere il titolo di studio della scuola dell’obbligo (licenza media inferiore). Inoltre, il possesso di una laurea, oltre al diploma, può contribuire a ottenere un punteggio più elevato e migliorare la posizione in graduatoria.

Le prove di accesso del bando di concorso come vigile del fuoco

Stando all’ultimo bando di concorso per l’assunzione di vigili del fuoco, avvenuto nel 2022, sono tre le prove d’esame previste per selezionare i candidati idonei:

  • Prova preselettiva. Questa fase comprende la risoluzione di quesiti a risposta multipla su argomenti come la storia d’Italia dal 1861 ad oggi, elementi di chimica, quesiti di tipo logico-deduttivo e analitico per valutare le capacità intellettive e di ragionamento, nonché quesiti per verificare la conoscenza dell’uso delle apparecchiature e delle applicazioni informatiche più diffuse e della lingua inglese.
  • Prove motorio-attitudinali. Queste prove sono finalizzate a valutare l’efficienza fisica e la predisposizione degli aspiranti a svolgere le funzioni proprie del ruolo dei vigili del fuoco. Le prove comprendono test di forza, resistenza, equilibrio, coordinazione, reazione motoria e acquaticità, e possono includere l’utilizzo di attrezzature e mezzi operativi.
  • Valutazione dei titoli. In questa fase vengono valutati i titoli di studio e l’eventuale esperienza lavorativa dei candidati.

A conclusione delle prove di esame e della valutazione dei titoli, la commissione esaminatrice forma la graduatoria di merito, sommando i punteggi ottenuti nelle prove motorio-attitudinali e nella valutazione dei titoli. Nel caso di parità nella graduatoria di merito, vengono presi in considerazione i titoli di preferenza. I candidati ben piazzati in graduatoria finale vengono successivamente convocati per l’assunzione e l’ingresso in servizio come vigili del fuoco.

Come diventare vigile del fuoco volontario

Un’alternativa alla carriera di vigile del fuoco professionista è rappresentata dal ruolo di pompiere volontario. Questi individui vengono reclutati su base volontaria e, una volta superato un periodo di formazione specifico, non instaurano un rapporto di lavoro con l’Amministrazione, ma sono iscritti in elenchi dedicati presso i Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco (D.Lgs. 139/2006, art. 6, comma 1).

I pompieri volontari sono pronti a svolgere le proprie attività in caso di necessità. Possono essere richiamati per servizi temporanei in situazioni di calamità naturali o catastrofi, e possono essere destinati a svolgere il proprio servizio in qualsiasi località. Inoltre, possono essere chiamati a servizio per un massimo di 20 giorni per un totale annuale di 160 giorni, in risposta a specifiche esigenze delle strutture centrali e periferiche del Corpo nazionale. I datori di lavoro, sia pubblici che privati, per i quali i volontari lavorano regolarmente, sono tenuti a garantire la conservazione del posto di lavoro durante il periodo di servizio volontario.