Maggio 14, 2021

Come diventare idraulico

By Antonio

L’industria idraulica offre diversi percorsi di carriera, buoni salari e l’opportunità per le persone di gestire la propria attività.

Molti idraulici progrediscono nella progettazione, consulenza, insegnamento e gestione, rendendo il settore idraulico una carriera con un futuro a lungo termine.

Tuttavia, la comprensione della matematica e della scienza è di vitale importanza per chi svolge questo ruolo, così come la capacità di lavorare in condizioni anguste e la resistenza per completare il lavoro fisico duro giorno dopo giorno.

Qual è la formazione richiesta ad un idraulico?

Un mix di requisiti fra esperienza professionale e titolo di studio fanno di questa professione un’attività che richiede molta competenza.

Se un tempo per svolgere questo lavoro bastava imparare il mestiere andando a lavorare con un esperto, oggi, sebbene la pratica resti fondamentale, bisogna essere in possesso di requisiti burocratici indispensabili per esercitare la professione.

Questo lavoro comporta infatti importanti responsabilità, soprattutto se si vuole aprire un’attività personale. In qualità di lavoratore autonomo, l’idraulico oltre a riparare tubature e occuparsi della manutenzione degli impianti, li realizza anche per intero. Il suo lavoro può essere messo al servizio di privati ma anche di enti pubblici, per cui occorre avere delle competenze non solo pratiche ma anche teoriche e ben approfondite.

Per diventare idraulico non esiste un percorso specifico uguale per tutti. La prassi cambia a seconda se si vuole esercitare come libero professionista oppure dipendente in una impresa. Nel primo caso bisogna frequentare una vera e propria professionale, per acquisire tutte le nozioni teoriche per poter esercitare questo lavoro. Diversamente, è possibile frequentare dei corsi per idraulico che prevedono il rilascio finale della qualifica professionale.

Se si desidera invece lavorare in un’azienda, basterà aver terminato la scuola dell’obbligo come requisito base. Bisognerà poi intraprendere il percorso formativo sul campo, facendosi affiancare preferibilmente da un professionista certificato che possa insegnare il mestiere. Il periodo di apprendistato prevede una durata di tre anni e può essere svolto sia presso un’impresa che in qualità di libero professionista. Un’altra alternativa è quella di frequentare un istituto tecnico e poi svolgere un tirocinio di un anno per ottenere la qualifica e diventare idraulico.

Diventare idraulico con la formazione scolastica

Se si vuole percorrere la strada della formazione specialistica, ci sono diversi percorsi possibili. Si può conseguire una laurea in materie tecniche (es. ingegneria, architettura, fisica) presso una università statale o legalmente riconosciuta.

Anche il diploma presso un istituto tecnico permette l’esercizio della professione. In questo caso, una volta ottenuto il titolo di studio, è richiesto un anno di esperienza lavorativa in un’azienda del settore.

In alternativa, si può ottenere una qualifica professionale attraverso una scuola specialistica. In questo caso è necessario avere due anni di esperienza lavorativa presso ditte attive in questo campo.

Diventare idraulico senza titoli di studio

L’esperienza pratica è fondamentale se non si possiedono titoli di studio. Per quanto riguarda il lavoro idraulico non specializzato, si richiede l’esercizio dell’attività di installazione impianti in qualità di collaboratore tecnico, titolare, socio, collaboratore familiare, associato in partecipazione per almeno sei anni.

Chi desidera diventare idraulico specializzato tramite l’esperienza sul campo, deve esercitare l’attività per almeno tre anni escluso il periodo di apprendistato e quello svolto come operaio qualificato, alle dirette dipendenze di un’impresa del settore.

I titoli di studio possono essere verificati presso Istituti scolastici e Centri di Formazione Professionale, mentre le verifiche delle esperienze professionali presso l’Archivio nazionale del Registro delle imprese, Centri per l’impiego, INPS, INAIL, Direzioni provinciali del lavoro. 

Se vuoi iniziare come lavoratore autonomo dovrai anche provvedere all’apertura della partita Iva, dichiarando l’inizio dell’attività presso il Registro delle imprese e regolarizzando la tua posizione fiscale presso l’INPS.